Antonio Sebastiani Bettini

La "Madonna del Rifugio" del convento di San Francesco a Fiesole

Anna Fienga

Ad oggi scarse sono le notizie circa la biografia e l’attività artistica dell’autore di questo dipinto, Antonio Sebastiano Bettini, che fu dapprima allievo di Giovanni Camillo Sagrestani e in seguito di Ottaviano Dandini. Sostenuto economicamente dalla famiglia Salviati di Firenze, per la quale realizzò alcuni dipinti e decorazioni ad affresco per il loro palazzo, si trasferì a Roma nel 1737 dove ebbe modo di frequentare la scuola di Sebastiano Conca (Meloni Trkulja 1967, p. 748). Rimase sempre legato alla famiglia Salviati, come testimoniano le sue due tele conservate nella chiesa di Santa Maria delle Selve a Lastra a Signa raffiguranti la Comunione di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (1757) ed Elia che dona il mantello ad Eliseo (1760), offerte al convento da Averardo e Francesco Salviati (Romagnoli 2005, pp. 61-62).

Tra le opere di Bettini citate dalle fonti settecentesche, la maggior parte non ancora rintracciate, si conservano nei depositi delle Gallerie Fiorentine due tele, un Autoritratto (inv. n. 2036) e uno Sposalizio mistico di Santa Caterina (inv. n. 3899; cfr. Gli Uffizi 1979, p.808), mentre nella chiesa di San Siro a Santa Margherita Ligure vi è una tela raffigurante San Siro e Santa Caterina da Genova del 1742.

L’opera in esame è firmata e datata 1752 e rappresenta la Madonna del Rifugio, immagine desunta dall’originale attribuita a Sano di Pietro e conservata nella cappella Orlandini presso il Convento di San Bernardino a Sinalunga, come ci informa il cartiglio posto a tergo della tela.

La scelta iconografica quindi trova la sua giustificazione nella diffusione, soprattutto in ambito francescano, del culto della Madonna del Rifugio, la cui venerazione è tradizionalmente legata al beato Pietro Fratangioli da Trequanda che – secondo la tradizione – nel 1460, di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, portò al convento di Santa Maria Annunziata presso Monte Baldino un ritratto realizzato dall’Evangelista Luca alla Madonna, poi attribuita a Sano di Pietro (1406-1481) per attinenze stilistiche con l’artista (Jaroslaw Fryc 2020, pp. 9-10).

L’opera di Bettini raffigura la Madonna – parimenti all’originale, seppur con qualche licenza – in atto di curvare dolcemente il volto verso il Bambino, il quale appoggia la guancia alla sua, volgendole affettuosamente lo sguardo e con la manina in atto di benedire. Anche le scelte cromatiche seguono la Sacra Immagine di Sinalunga, con la Madre ammantata di un velo blu foderato di verde e il piccolo vestito di rosso. Le due aureole, punzonate nell’opera originale, sono qui impreziosite da rubini circondati da piccoli brillanti.

Non è noto se anche la Madonna di Sinalunga recasse sopra alla fronte una stella, essendo state apposte sopra la fronte di questa e del Bambino due corone d’oro cesellato, incoronazione concessa dal Capitolo Vaticano di San Pietro nel 1793 su espressa richiesta della Curia Vescovile di Chiusi e Pienza, in seguito ai numerosi miracoli che vennero attribuiti all’Immagine (Jaroslaw Fryc 2020, pp. 14-15).

A testimonianza dei forti sentimenti di devozione rivolti alla Madonna del Rifugio, numerose sono le copie sparse in Toscana, molte delle quali vicinissime per impostazione e scelte stilistiche a questa realizzata da Bettini. Si trovano soprattutto in contesti francescani, i cui frati predicatori erano soliti benedire la popolazione recando con sé un’immagine della Madonna, specialmente in caso di pestilenze o calamità naturali. Tutte queste immagini sono quindi di piccolo formato, tanto da diventare, come nel caso della Pieve di San Giovanni Battista a Sandetole a Dicomano, parte dello sportello di un tabernacolo.

Anche i depositi della Curia Francescana di Firenze custodiscono una copia dell’immagine della Madonna del Rifugio e presso il Conservatorio di San Girolamo a Montepulciano se ne trova un’altra, olio su tela, recante due corone in argento riprodotte fedelmente seguendo quelle poste sull’originale, sormontate dal globo del mondo con la croce nel caso delBambino, e di tre cherubini e due stelle in quello della Madonna.

Pubblicazione della scheda

Anna Fienga, in Divini Splendori. Tesori e percorsi francescani a Fiesole e La Verna, catalogo della mostra (Fiesole-La Verna 2022), Bibbiena 2022, pp. 218-219.

Bibliografia di riferimento

Meloni Trkulja 1967

Silvia Meloni Trkulja, Dizionario Biografico degli italiani, vol. IX, Roma 1967

Gli Uffizi 1979

Gli Uffizi. Catalogo Generale, Firenze 1979

 

Romagnoli 2005

Gioia Romagnoli, Selve e Lecceto: due conventi a Lastra a Signa ed un grande mecenate, Filippo Strozzi. Arte e Storia,Firenze 2005

 

Jaroslaw Fryc 2020

Crisostomo Jaroslaw Fryc, La Madonna del Rifugio. Sinalungensis Populi Refugium ac Deus, Chiusi 2020

Anna Fienga

Dopo la maturità classica si è laureata in Storia dell'arte all'Università degli Studi di Firenze. I suoi interessi di ricerca storico-artistica sono principalmente rivolti al patrimonio artistico aretino e alla scultura ottocentesca.

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